Il Parlamento vuole sgravi fiscali per le startup

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Il Parlamento vuole sgravi fiscali per le startup

Nel giugno 2017 il Consiglio nazionale aveva già approvato la proposta di sgravio fiscale per le nuove imprese e ora anche il Consiglio degli Stati l’ha approvata. Una minoranza del Consiglio degli Stati, ma anche il Consiglio federale, aveva raccomandato di respingere la mozione a causa della disparità di trattamento fiscale. Ora il Consiglio federale ha due anni per elaborare una soluzione corrispondente.

Nell’aprile 2017 la Commissione dell’economia e delle imposte del Consiglio nazionale aveva presentato una mozione per incaricare il Consiglio federale di elaborare una soluzione interessante e competitiva a livello internazionale per il trattamento fiscale delle nuove imprese, comprese le partecipazioni azionarie dei dipendenti. Dopo l’adozione della mozione da parte del Consiglio nazionale nel giugno 2017, la proposta è stata presentata al Consiglio degli Stati il 24 settembre 2018.

Secondo la Commissione economica, è necessario intervenire in questo campo, in quanto le norme esistenti sono destinate alle grandi società quotate in borsa e non alle piccole imprese in fase di avviamento. Se queste società emettessero azioni dei dipendenti, potrebbero concordare con le autorità fiscali cantonali un valore matematico da utilizzare come valore venale. Tuttavia, ciò dovrebbe essere negoziato con le autorità caso per caso, motivo per cui non vi era certezza giuridica. La Commissione ha inoltre criticato il fatto che l’intera imposta sul reddito sarebbe esatta nel caso in cui si verificasse una vendita e il ricavato fosse superiore al valore matematico. Questo anche se l’impresa non avesse mai realizzato profitti.

Una minoranza del Consiglio degli Stati ha respinto la mozione in quanto l’imminente disegno di legge fiscale 17 concederebbe vantaggi fiscali anche alle nuove imprese. Inoltre, la sovranità fiscale è di competenza dei Cantoni, che hanno sufficienti possibilità di concedere agevolazioni fiscali alle nuove imprese. Per quanto riguarda le azioni dei dipendenti, è stato dichiarato che si trattava di una forma di partecipazione dei dipendenti e che la valutazione doveva essere effettuata individualmente per ciascuna società come in passato. Anche il Consiglio federale ha respinto la mozione. Ueli Maurer ha considerato la mozione come una violazione della neutralità del diritto tributario, in quanto le startup sarebbero state trattate in modo privilegiato. I lavoratori dipendenti sarebbero stati trattati in modo diverso, in quanto sarebbero stati retribuiti invece di ricevere una quota. Non è stato possibile concordare una tassazione conforme alla costituzione secondo cui in futuro la partecipazione azionaria dei dipendenti a titolo di reddito sarà esente da imposte. La mozione porterebbe inoltre a una situazione in cui le startups preferirebbero emettere partecipazioni ai dipendenti piuttosto che salari per motivi fiscali. Inoltre, è difficile definire fino a quale fase un’azienda può essere considerata una startup.

Il Consiglio degli Stati ha approvato la mozione con 27 voti contro 14. Il Consiglio federale ha ora due anni di tempo per adempiere al mandato della mozione.

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