La base legale dei bitcoin – parte 4: valutazione

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La base legale dei bitcoin – parte 4: valutazione

Le criptovalute, in particolare i bitcoin, da circa un anno sono diventati molto popolari. In brevissimo tempo, bitcoin è riuscito a essere sinonimo di tutte le criptovalute. Ecco perché Findea in questa serie di articoli spiega esattamente cosa sono i bitcoin. In questo contributo scopriremo come vengono valutati i bitcoin per l’iscrizione a bilancio.

Titoli (attivo circolante e fisso)

Registrando i bitcoin come titoli, si hanno due possibili approcci valutativi. Il primo riguarda la valutazione al costo di acquisizione/il valore più basso. Nel secondo caso, la valutazione viene fatta al prezzo di mercato osservabile.  In questo ultimo caso, l’Amministrazione federale delle contribuzioni ci viene in aiuto. Infatti pubblicano un valore medio, calcolato sulla base dei vari offerenti di bitcoin. Tuttavia, è possibile anche calcolare il proprio valore medio, sulla base delle diverse piattaforme di scambio usate durante l’anno. Chiunque decida di valutare i propri bitcoin in base al prezzo di mercato osservabile, è obbligato ai sensi dell’articolo 960b paagrafo 1 CO, a classificare tutti i suoi bitcoin in questa posizione di bilancio e in questa maniera.

Scorte

Se i bitcoin sono considerati come scorte, quindi destinati alla vendita in linea con la normale attività operativa aziendale, ci si ritroverebbe anche qua con due possibili scenari nel momento della valutazione. La prima opzione è regolata dall’art. 960c paragrafo 1 OR, cioè le scorte vengono valutate in base al costo di acquisizione o al valore minore di mercato. Per determinare il valore di acquisizione, è possibile utilizzare un metodo comune (ad esempio, first-in-first-out). La determinazione del valore minore di mercato è analoga alle dichiarazioni della sezione “Titoli”. La seconda opzione è fornita dall’articolo 960b paragrafo 1 OR, che è già stata spiegato nella sezione precedente.

Beni immateriali

Due sono anche le opzioni che si presentano, nel caso in cui la valutazione viene fatta dopo aver classificato i bitcoin come bene immateriali. Secondo l’articolo 960a CO, la valutazione al costo di acquisto/valore più basso è possibile. In tal caso, non è necessario ammortizzare le svalutazioni dovute all’utilizzo, ma qualsiasi altra perdita di valore deve essere corretta mediante adeguamenti di valore, ai sensi dell’articolo 960a comma 3 CO. Questi devono essere effettuati quando il valore di mercato (come determinato nella sezione “Titoli”) scende al di sotto del costo di acquisizione o del valore contabile precedente. La seconda opzione offre ancora una volta la valutazione al prezzo di mercato osservabile ai sensi dell’articolo 960b paragrafo 1 CO (vedi “Titoli”).

Indipendentemente dal modo in cui i bitcoin sono riportati a bilancio, la valutazione è basata sul prezzo di mercato osservabile, esiste la possibilità di costituire una riserva di fluttuazione in conformità con l’articolo 960b paragrafo 2 CO.

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