Onere della prova per la presentazione di reclami

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Onere della prova per la presentazione di reclami

In caso di errori nella decisione di tassazione, il contribuente può opporsi per iscritto alla decisione di tassazione entro 30 giorni dalla consegna. In caso di controversia, l’onere della prova del fatto che il ricorso è stato ricevuto dalle autorità in modo completo ed entro i termini spetta al contribuente. Tuttavia, l’onere della prova viene assolto con una conferma di ricevimento da parte dell’amministrazione fiscale.

Errori nella tassazione devono essere comunicati per iscritto all’autorità fiscale entro 30 giorni dalla notifica della decisione di tassazione. Il periodo di trenta giorni inizia a decorrere dal giorno successivo all’apertura del periodo. Se l’ultimo giorno del periodo cade di sabato, domenica o in un giorno festivo, esso termina il giorno lavorativo successivo. Il termine si considera rispettato se il ricorso è pervenuto all’autorità fiscale l’ultimo giorno del termine o è stato consegnata alla Posta Svizzera o a una rappresentanza diplomatica o consolare svizzera all’estero. La responsabilità rispettivamente l’onere della prova che il ricorso è stata ricevuto in tempo spetta al contribuente.

Il 12 novembre 2018 i giudici federali si sono pronunciati sulla causa 2C_166/2018 concernente i termini e l’onere della prova nella presentazione di un reclamo per manifesta inesattezza. Nell’aprile 2016 le autorità fiscali cantonali hanno tassato d’ufficio una società anonima (SA) soggetta a tassazione nel canton Appenzello Esterno per i periodi d’imposta 2013 e 2014. La decisione di tassazione è stata ricevuta dalla SA il 19 aprile 2016, dopo di che la società ha avuto 30 giorni di tempo per presentare reclamo. Il 18 maggio 2016, rispettando così il termine di ricorso, la società ha presentato alle autorità le dichiarazioni dei redditi 2013 e 2014, compresi i conti annuali e altri documenti, al fine di presentare un reclamo per manifesta inesattezza. In data 20 maggio 2016 l’amministrazione fiscale ha confermato il ricevimento della “Documentazione 2013 e 2014”. Il 5 luglio 2016, tuttavia, le autorità fiscali hanno informato la SA di non aver ricevuto i documenti relativi al periodo d’imposta 2014, la cui ricezione è stata confermata il 20 maggio, e ne hanno fatto richiesta entro il 18 luglio 2016. Poiché all’epoca la società soggetta ad imposta aveva, a causa delle ferie, assenze di personale, ha chiesto in data 18 luglio una proroga del termine fino al 28 luglio. L’azienda non ricevette alcuna risposta da parte dalle autorità. La SA ha nuovamente presentato i documenti il 28 luglio 2016. In data 16 novembre 2016 le autorità fiscali hanno deciso di non entrare nel merito del ricorso in quanto il termine era già scaduto il 28 luglio.

La SA si è opposta e ha portato il caso davanti al Tribunale federale, poiché il Tribunale cantonale del canton Appenzello esterno ha difeso il procedimento dell’amministrazione fiscale. Il Tribunale federale non fu tuttavia d’accordo. L’onere della prova appartiene a chi deduce il suo diritto da una circostanza di fatto da lui asserita. La stessa parte ha anche l’onere di dimostrare il rispetto del termine. Con la conferma datata 20 maggio 2016 da parte dell’amministrazione fiscale di aver ricevuto i “documenti per gli anni 2013 e 2014”, la SA ha adempiuto al proprio onere della prova. Al fine di determinare se i documenti per l’anno 2014 fossero allegati, era necessaria solo un’ispezione superficiale dei documenti presentati. Una persona che ha una ragionevole dimestichezza con la questione dovrebbe essere in grado di vedere a colpo d’occhio se i documenti allegati contengono una dichiarazione dei redditi per l’anno in questione.

I 30 giorni sono anche un periodo legale, che l’amministrazione fiscale non avrebbe dovuto prorogare. La proroga del termine fino al 18 luglio è quindi un termine amministrativo, che deve essere prorogato se vi sono motivi sufficienti e la richiesta di proroga del termine è presentata entro il termine. La condotta dell’amministrazione fiscale nel confermare in un primo tempo al ricorrente la ricezione dei documenti e quindi il rispetto del termine legale di opposizione, per poi fissare un termine di proroga (ufficiale) per il denunciante a causa della mancanza di tali documenti, nel non rispondere a una richiesta tempestiva e giustificata di proroga del termine e, infine, quasi quattro mesi dopo, nel non entrare nel merito del ricorso a causa del mancato rispetto dell’obbligo di collaborazione non presentando tali documenti entro il termine, è stata profondamente sconcertante e eccessivamente formalistica. Il Tribunale federale è giunto alla conclusione che la fissazione del termine supplementare indicava che l’amministrazione fiscale non aveva escluso la possibilità che i documenti fossero già stati ricevuti, ma che nel frattempo non fossero stati ritrovati.

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