I contribuenti italiani che detengono degli asset all’estero avranno tempo ancora fino al 30 di novembre per presentare la denuncia spontanea e fino al 31 dicembre per inoltrare la documentazione necessaria. La voluntary disclosure, che permette ai contribuenti di evitare pesanti sanzioni penali, dovrebbe così riportare alcuni miliardi di euro nelle casse statali italiane.
Su una nota del Consiglio dei ministri italiano, le ragioni del provvedimento adottato martedì scorso “rispondono all’esigenza di riconoscere più tempo per completare gli adempimenti previsti, tenuto conto delle problematiche di recepimento della necessaria documentazione, anche in ragione del fatto che l’acquisizione richiede il coinvolgimento di soggetti esteri”. La proroga permetterà quindi a molti contribuenti esteri che hanno averi nelle banche Svizzere di avere ancora un po’ di tempo per svolgere tutti i compiti amministrativi.
La proroga
Inizialmente il termine era fissato per il 30 settembre, ma i contribuenti che non hanno ancora regolarizzato la loro situazione fiscale avranno ancora tempo fino al 30 novembre per presentare la domanda di adesione spontanea per far emergere i capitali detenuti all’estero, e fino al 31 dicembre per inoltrare tutta la relativa documentazione. Chi sta esitando avrà quindi ancora un po’ di tempo per pensarci.
La strategia
La direttrice dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi ha dichiarato che finora il fisco italiano ha già elaborato 45 mila domande di denuncia spontanea, e con la proroga al 30 novembre potrebbero diventare 70-80 mila. L’operazione dovrebbe far affluire circa 3 miliardi di euro nelle casse dello Stato italiano. Anche secondo altri una proroga di qualche mese potrebbe aumentare di molto il numero delle voluntary disclosures. Un’estensione del periodo di presentazione dell’istanza era tuttavia prevedibile e la strategia del governo italiano potrebbe quindi rivelarsi un successo.
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